Consiglio approva modifiche alla legge regionale Corecom
Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza le nuove disposizioni sul Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom). L’intervento normativo, illustrato in Aula dalla presidente della commissione Cultura, Cristina Giachi (Pd) modifica la legge regionale 22/2002, con un intervento manutentivo limitato solo ad alcune disposizioni della legge istitutiva del Corecom.
La proposta di legge si compone di quattro articoli, che intervengono a modificare alcune disposizioni relative all’assetto del Corecom e delle funzioni proprie che esso esercita. Si prevede, in caso di dimissioni, decadenza o impedimento permanente di un membro del Corecom, l’elezione da parte del Consiglio regionale di un nuovo membro che resta in carica fino alla scadenza ordinaria del Comitato. Si aggiorna l’elencazione delle funzioni proprie dal Corecom, in particolare, ha spiegato la presidente Giachi, “si prevede che il Corecom possa inviare osservazioni e proposte alla commissione referente e chiedere di essere sentito dal Consiglio sulle proposte di legge che rientrano nell’ambito della comunicazione e dell’informazione”; si aggiunge la competenza di effettuare ricerche nel settore della comunicazione e dell’informazione “su richiesta degli organi della Regione o su propria iniziativa”.
S prevede il recepimento di alcune funzioni assegnate al Corecom da leggi statali e regionali intervenute nel tempo e l’esplicitazione in legge di attività consolidate nel corso degli anni e tuttora svolte dal Corecom per assicurare il pluralismo dell’informazione e comunicazione.
Si prevede inoltre il differimento di quindici giorni, per ragioni di adeguamento al termine di presentazione del programma di attività a quanto previsto dalla convenzione con l’Autorità garante per le comunicazioni per l’esercizio delle funzioni delegate e prevede altresì la relazione consuntiva relativa sia alle funzioni proprie e sia a quelle delegate. Si prevede anche un aggiornamento formale della legge, in materia di organizzazione e ordinamento del personale.
Questo intervento normativo non comporta oneri aggiuntivi per il bilancio regionale.